Perciò, investiti di questo ministero per la misericordia che ci è stata
usata, non ci perdiamo d’animo; al contrario, rifiutando le dissimulazioni vergognose,
senza comportarci con astuzia né falsificando la parola di Dio, ma annunziando
apertamente la verità, ci presentiamo davanti a ogni coscienza, al cospetto di
Dio.
E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono, ai
quali il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano
lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio.
Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a
noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù.
E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori,
per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di
Cristo.
Però noi abbiamo questo tesoro in vasi di creta, perché appaia che la
potenza straordinaria viene da Dio e non da noi.
Siamo infatti tribolati da ogni parte, ma non schiacciati; siamo
sconvolti, ma non disperati; perseguitati, ma non abbandonati; colpiti, ma non
uccisi, portando sempre e dovunque nel nostro corpo la morte di Gesù, perché
anche la vita di Gesù si manifesti nel nostro corpo.
Sempre infatti, noi che siamo vivi, veniamo esposti alla morte a causa di
Gesù, perché anche la vita di Gesù sia manifesta nella nostra carne mortale. Di
modo che in noi opera la morte, ma in voi la vita.
Animati tuttavia da quello stesso spirito di fede di cui sta scritto: ho
creduto, perciò ho parlato, anche noi crediamo e perciò parliamo, convinti che
colui che ha risuscitato il Signore Gesù, risusciterà anche noi con Gesù e ci
porrà accanto a lui insieme con voi.
Tutto infatti è per voi, perché la grazia, ancora più abbondante ad opera
di un maggior numero, moltiplichi l’inno di lode alla gloria di Dio.
Per questo non ci scoraggiamo, ma se anche il nostro uomo esteriore si va
disfacendo, quello interiore si rinnova di giorno in giorno. Infatti il
momentaneo, leggero peso della nostra tribolazione, ci procura una quantità
smisurata ed eterna di gloria, perché noi non fissiamo lo sguardo sulle cose
visibili, ma su quelle invisibili.
Le cose visibili sono d’un momento, quelle invisibili sono eterne.