,14 febbraio 2024
Ominda è il mio pseudonimo, quello di un nessuno qualunque, all’anagrafe Rocco Messina, oggi settantatreenne.
Originario del Sud
Italia, ma stabilito al Nord, non incarno pienamente nessuna delle due
caratteristiche. Per cui due sono le possibilità: ho preso il meglio di ambedue
o…meglio non pensarci. Il problema è che non mi considerano come concittadino a
pieno titolo né al Sud, né al Nord; ed è comprensibile.
Sono nato a Battipaglia (Salerno) nel
1950 e vi ho vissuto quando essa costituiva una delle eccellenze del sud
Italia.
Ero fanciullo, quando i miei genitori
mi introdussero al lavoro nel laboratorio fotografico di famiglia, dove i
valori condivisi erano la qualità e la soddisfazione del cliente.
Non ho frequentato la scuola materna,
iniziando direttamente alla Scuola
privata Elementare “Maria Montessori” delle sorelle Rossini, dove rimasi fino
alla seconda. Dalla terza in poi frequentai la scuola statale “Edmondo De
Amicis”, dove ebbi il valente maestro Nicola Carrozzo.
Cominciai presto a frequentare la
Parrocchia Santa Maria della Speranza, condotta dai Padri Stimmatini di Verona,
i cui sacerdoti dell’epoca provenivano tutti dal nord.
Quando una catechista mi parlò di un Tizio che era morto per me e che
affermava di essere la Via, la Verità e la Vita, è stato spontaneo agganciarmi
al Suo concetto della verità, e costruire su quello l’abitudine di giudicare
persone, fatti e circostanze senza condizionamenti.
Già da queste esperienze si delineava, per me
inconsapevolmente, quello che sarei stato in futuro: l’obiettivo fotografico
non solo come strumento, ma come esercizio per osservare con occhi
disinteressati la realtà; la positività e la voglia di conoscere; l’onestà e il
lavorare intenso e preciso, collaborando con i miei familiari; un alto ideale
sociale e morale.
Tali caratteristiche furono corroborate negli
anni successivi: dalla frequenza della
Scuola Media “Fiorentino” e del Ragioneria “Besta”, dove ebbi ottimi
risultati; dalla pratica sportiva nella Polisportiva Spes
fondata da don Giuseppe Guglielmoni, che mi introdusse alle tematiche educative
e formative; da molti insegnanti di primissimo piano, di cui cito per brevità
solo il prof. Gaetano Romano, all’epoca residente a Galatina (Le).
Fui educato alla
Democrazia e alla Repubblica, di cui nel tempo sono stati travisati i principi
e i valori sia in Italia sia altrove.
Dopo questo periodo, eravamo in pieno 1968,
si sviluppò in Italia il “movimento contestativo”, poi sfociato nella violenza
e negli “anni di piombo”, con diverse manifestazioni di piazza e attentati.
Per cui iniziai a prendere coscienza che il
mondo non era un universo fatto di sola positività e onestà, come quello
vissuto in precedenza, ma anche e soprattutto di disvalori e di violenza
gratuita. Iniziò un periodo di riflessione e di disorientamento, che mi impedì
di completare gli studi universitari. Sostenni solo quindici esami, fra cui: i
diversi ambiti del diritto; le organizzazioni internazionali, in quegli anni in
fase di sviluppo; sociologia; gestione e organizzazione aziendale; diritto del
lavoro e sindacale.
Tuttavia, proprio una situazione instabile e
confusa come quella del ’68 mi costrinse a sviluppare un acuto e costruttivo
senso critico. La maniera in cui si propugnavano le presunte novità suscitava
in me serie perplessità per i toni accesi e violenti e per la palese falsità di
diverse affermazioni. Spesso si trattava
di un contestare a prescindere, privo di ideali e, come hanno dimostrato gli
anni successivi, fu strumentale per molti dei contestatori a ottenere corsie
preferenziali verso posizioni che altrimenti non avrebbero mai raggiunto. Tutto
ciò mi costrinse ad acuire nel tempo la capacità di giudizio e mi consentì
successivamente di imparare a distinguere dove fosse il giusto e dove
l’inganno.
Feci il servizio militare, con il grado di
lanciere (soldato semplice) nell’Arma
della Cavalleria, per breve tempo ad Avellino e a San Giorgio a Cremano (NA) e
per un anno presso i “Lancieri di Montebello” a Roma. Iniziai quell’esperienza
a cuor leggero e baldanzoso, ma presto mi dovetti accorgere che regnava sovrana
un’ipocrita e controproducente rigidità. Nonostante ciò, si allargarono
progressivamente le mie competenze, specie nel settore della riservatezza ai massimi
livelli e nell’uso quotidiano di importanti presidi di sicurezza.
Successivamente, insegnai per poco più di un
anno in un Istituto professionale e, avendo conosciuto la mia futura e attuale
moglie, mi avviai a partecipare a dei concorsi per l’assunzione nella Banca
d’Italia e in altre banche. In Banca d’Italia superai la selezione per titoli
in base all’ottimo voto del diploma; superai gli scritti avendo conseguito più
della sufficienza in ognuna delle prove e, dopo l’esame orale a Roma, fui
ammesso a partecipare a una Borsa di Studio, propedeutica all’eventuale assunzione.
Dopo tre mesi di corso, due a Roma e uno a Catania, a luglio 1974 fui assunto
nella Banca d’Italia e destinato alla Filiale di Treviso. È stata una lunga e
ininterrotta carriera, spesa fra Treviso, Catanzaro, Salerno e di nuovo
Treviso, terminata il 31 gennaio 2009, durante la quale acquisii ulteriori
importanti competenze e partecipai a numerosi corsi di formazione (sicurezza
sul lavoro e anticrimine, impiantistica, compiti segretariali di direzione e
controllo contabile); negli ultimi quindici anni, infine, operai nel delicato
settore della Vigilanza sugli Intermediari bancari e finanziari. Dal 1998 ebbi
la Titolarità del corrispondente Ufficio di Treviso. Nel settore della
“Vigilanza” mi fu affidata la responsabilità di tredici ispezioni presso le ex
Casse Rurali e una in una banca S.p.a. In questo ruolo, mi fu possibile
applicare appieno l’obiettività e l’imparzialità giovanili, nonché corretti
criteri di giudizio. Ma, soprattutto, si irrobustì ancora di più l’esperienza
nel settore dei controlli. Infatti tali incarichi non diedero adito ad alcun
rilievo o critica, sia della Banca d’Italia, presso cui si verificava a
posteriori la qualità degli accertamenti, sia della Magistratura, sia degli
ispezionati o da parte di chicchessia.
Anche l’analisi critica dei non gravi errori
commessi umanamente in questi più che settant’anni di vita ha contribuito ad
affinare l’obiettività e la capacità di analisi e di giudizio.
Pertanto, le opinioni che esprimo sono il
frutto esclusivo delle mie personali e disinteressate convinzioni e del
confronto fra realtà e quello che era l’ideale a cui sono stato educato: la
costruzione di un mondo equo, in cui l’essere umano, senza distinzioni di
nazionalità, sesso, razza ed altro, assume la priorità assoluta.
Un ultimo particolare, che non è affatto
banale: non sono attaccato al denaro che non sia necessario a un dignitoso
sostentamento. La prova? Nel decidere di lasciare il lavoro avrei comunque
ricevuto una liquidazione di tutto rispetto; ma, se invece di lasciarlo il
primo febbraio 2009, come decisi, l’avessi lasciato il primo gennaio 2010,
avrei percepito ben 60 mila euro in più netti. Perché andai via prima? Non
condividevo più i criteri aziendali di gestione del personale.
Di seguito le ispezioni a cui ho partecipato.
Isp Ispezioni effettuate dal rag. Rocco
Messina, Funzionario di I della Banca d'Italia, Capo Ufficio Vigilanza della
Filiale di Treviso |
|||||||||
|
|
|
|
|
Risorse Amm.te |
|
|
||
Anno |
Banca |
Provincia |
Ruolo svolto |
(in mld di lire) |
Note |
|
|||
|
|
|
|
|
(dal 2003 in mln di euro) |
|
|
||
1 |
1980 |
CRA di ISOLA CAPO RIZZUTO |
CZ |
in accompagnamento |
== |
|
|
||
2 |
1983 |
CRA di CAPACCIO |
SA |
in accompagnamento |
== |
|
|
||
3 |
1988 |
CRA di FISCIANO |
SA |
in accompagnamento |
== |
|
|
||
4 |
1989 |
CRA di DUGENTA |
BN |
Capo gruppo |
24 |
posta in
amm.ne straordinaria (*) |
|
||
5 |
1990 |
CRA di CALABRITTO |
AV |
Capo gruppo |
48 |
|
|
||
6 |
1992 |
CRA di MONTEVERDE IRP. |
AV |
Capo gruppo |
29 |
incorporata
da altra banca |
|
||
7 |
1993 |
BANCA DEI COMUNI NOLANI SpA |
NA |
Capo gruppo |
54 |
|
|
||
8 |
1994 |
CRA di BISIGNANO |
CS |
Capo gruppo |
70 |
|
|
||
9 |
1995 |
CRA di VOLTURARA IRP. |
AV |
Capo gruppo |
37 |
|
|
||
10 |
1996 |
BANCA CAPASSO SPA |
CE |
Capo gruppo |
118 |
|
|
||
11 |
1997 |
BCC DEL SAVUTO DI S.STEF. DI ROG. |
CS |
Capo gruppo |
16 |
posta in liquidazione
(**) |
|
||
12 |
1998 |
CRA DELL'ALTA VAL DI FIEMME |
TN |
Capo gruppo |
424 |
|
|
||
13 |
1999 |
BCC. S. GIORGIO C.C. di FARA V.NO |
VI |
Capo gruppo |
336 |
|
|
||
14 |
2000 |
BCC VICENTINO di Pojana Maggiore |
VI |
Capo gruppo |
244 |
|
|
||
15 |
2001 |
CRA DI TUENNO - VAL DI NON |
TN |
Capo gruppo |
487 |
|
|
||
16 |
2003 |
BCC EUGANEA di Ospedaletto Euganeo |
PD |
Capo gruppo |
210 |
|
|
||
17 |
2004 |
BCC di
Cartura |
PD |
Capo gruppo |
314 |
|
|
||
|
|
|
|
|
|
|
|
||
|
(*) |
Incorporata, poi,
dal Banco di Santo Spirito
|
|
|
|
|
|
||
|
(**) |
Liquidata;
subentrata altra BCC |
|
|
|
|
|
||
|
|||||||||